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LINEATRAD: NE PARLIAMO CON LORIS BOHM

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è immagine11.jpgNel mio lungo viaggio alla scoperta degli attori della filiera folk/world italiana, poche settimane fa mi sono soffermato su una rivista professionale che non conoscevo: Lineatrad. Così mi sono messo in contatto con il principale protagonista, Loris Böhm, direttore di Lineatrad Television, che mi ha gentilmente introdotto alla storia della rivista, la sua “filosofia”, il suo pubblico, ecc.


Cos’è Lineatrad? Com’è nato ? Quando è nato? Chi sono i protagonisti? 

Esiste una genesi e un percorso di maturazione. Nel 1985 è nata a Genova un’associazione chiamata Traditional Arranged di cui ero segretario e membro fondatore con scopo organizzare concerti di musica folk-celtica nel giro della federazione Folkitalia di Paolo Nuti.

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Con la morte di Paolo e la fine di Folkitalia, si sciolse anche Traditional Arranged, ma nel 2002 mi venne l’idea di creare la rivista “Traditional Arranged”, come completamento e in antagonismo alle storiche riviste Folk Bulletin (di cui ero stato membro della redazione a cavallo degli anni ’80 e ’90) e World Music.

Il progetto si è concluso nel 2004 a causa della difficoltà a distribuire in edicola a livello nazionale, e per gli elevati costi di gestione: la stampa in quadricromia su carta pregiata e la tiratura di sole 4.000 copie erano insufficienti per coprire le spese, il mondo poi si stava evolvendo verso una digitalizzazione su internet a cui non eravamo preparati.

A quel punto l’impresa a fini di lucro non aveva più senso per noi, e siamo ripartiti a gennaio 2012 in formato blog. Lineatrad è stata la naturale evoluzione in chiave moderna di quella rivista, ma a differenza di altri blog su internet, con una periodicità mensile e un formato elettronico sfogliabile di rivista con pagine pdf stampabili come se fosse una vera rivista cartacea.

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In perfetto stile Genova, anticipando di molti anni le “semplificazioni” del ponte Morandi, ci siamo ritagliati uno spazio editoriale privo di burocrazia, certificazioni, registrazioni e costi inutili e insostenibili per dar spazio alla trasparenza, correttezza di informazioni, velocità nella comunicazione, che sono alla base del nostro lavoro che naturalmente è senza fini di lucro e senza una vera contabilità.

Esistiamo solo con l’autofinanziamento di ogni collaboratore che crede nel progetto. Da subito l’iniziativa ha avuto successo tra gli appassionati, i musicisti e gli addetti ai lavori e Lineatrad è diventato il punto di riferimento “no-look” di chiunque operasse o semplicemente frequentasse il mondo della musica folk e derivata, calamitando l’attenzione del pubblico attraverso semplici e veloci iniziative editoriali.

Io sono il fondatore e i “perni” base sono Agostino Roncallo (già nell’associazione del 1985) e Giustino Soldano, mentre il mio vice è Tommaso Giuntella (giornalista RAI), che però non ha molto tempo da dedicarci per ovvi motivi. La nostra rete esterna di collaboratori e agenzie è piuttosto fitta e variabile a seconda delle disponibilità di ognuno. Questa formula funziona bene.

Cosa ci puoi dire della vostra linea editoriale? Scadenza? formato?

Partendo per logica partiamo dalla musica folk e tradizionale, esploriamo tutto quel meticcio (non mi piace parlare di musica contaminata), che crea sonorità moderne e gradevoli. Adesso siamo ad uscita mensile, ma l’anno scorso abbiamo sperimentato, per sfidare la pandemia, la cadenza quindicinale. Probabilmente eravamo l’unica rivista di musica folk al mondo con quella periodicità! Quando torneranno gli spettacoli dal vivo ritorneremo bisettimanali. Il formato è un 21×28 stampabile su foglio A4.

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Di grande rilevanza è il settore “video” di Lineatrad Television. Per colpa della pandemia e della conseguente massificazione dell’uso degli streaming su Fb, e della mancanza totale di eventi dal vivo, ci siamo fermati, ma nel palinsesto di lineatrad.eu sono fruibili 269 filmati tra concerti, interviste, audio-recensioni, servizi e notiziari.

Quale è il vostro pubblico target? 

La rivista si legge gratuitamente, per cui non abbiamo una formula di abbonamento, allora è molto difficile conoscere il numero preciso di lettori. Ci leggono da ogni parte del mondo, e abbiamo una mailing list di oltre cinquecento indirizzi di fedelissimi a cui si aggiungono tantissimi lettori occasionali, quantificabili a 10.000 circa per ogni numero di rivista.

Quali sono i contenuti più popolari?

In ordine di preferenza, i nostri lettori gradiscono le recensioni, i reportages dai festival (quando si fanno), e le interviste alle “folk-star”.

Quali sono i vostri partner?  In Italia? All’estero?

Abbiamo una formula di partenariato regolata da contratto di mutua assistenza per quanto riguarda i festival. Chiaramente in questo periodo minato dalla pandemia siamo più flessibili e comprendiamo le difficoltà che costringono gli organizzatori ad annullare o ritardare l’edizione annuale, ma attualmente sono dieci in attività e sei in attesa di ripartire. Per ora sono 10 in Italia, 4 in Francia, 1 in Scozia, 1 in Finlandia.

Nostri partner sono anche molte etichette discografiche, agenzie di spettacolo e promoter.

Quali sono le sfide maggiori nel portare avanti il vostro progetto? 

Sicuramente, in campo editoriale, garantire un’uscita quindicinale, è la sfida più attuabile.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è immagine3.pngLa sfida più difficile è riuscire a tornare in pista con Lineatrad Television, a patto che finisca la tendenza dei musicisti di auto-promuoversi bypassando il nostro servizio. Dopotutto non ci sembra un’idea così assurda centralizzare il servizio di promozione su Lineatrad per usufruire di una rete globale di appassionati, considerando che ogni artista sul proprio canale Facebook o Youtube può contare solo sulla sua ristretta cerchia di amici. Basterebbe che ci affidassero il video di loro produzione, senza spese aggiuntive. 

Come siete finanziati?

Siamo orgogliosi di affermare che siamo gli unici a poter contare solo sui nostri mezzi. Niente crowdfunding, niente sottoscrizioni, niente abbonamenti e niente offerte libere. Forse è un limite, ma è anche la nostra forza. Basta pensare a tutte quelle celebri testate giornalistiche musicali che vantavano un grosso giro di denaro, di dipendenti, fallite in questi ultimi anni.

Come vivete la crisi del Covid-19?

Viviamo con i problemi e i contrattempi in cui ogni nostro collaboratore potrebbe incorrere. Mentre la rivista prosegue senza intoppi, la televisione, come abbiamo detto, s’è fermata a causa del proliferare di streaming autogestiti sui social, e di videoconferenze a circuito locale che hanno vanificato il nostro lavoro. La gente non ha capito l’importanza e la praticità del nostro servizio.

Per il resto citerò un mio pensiero pubblicato sul sito:

“Noi non abbiamo nella nostra redazione giornalisti (o scrittori freelance) che ci lavorano a tempo pieno. Non li avremo mai. Abbiamo un gruppo di persone appassionate che hanno tanti altri impegni, lavorativi e familiari: queste persone ogni tanto si accendono quando possono contribuire a Lineatrad, e ogni tanto si spengono per cause esterne… esattamente come fanno le insegne pubblicitarie o gli alberi di Natale… e producono un caleidoscopio affascinante di luci che non ha fine, si rinnova in continuazione. Oggi tocca a voi che avete letto questo messaggio, decidere se sarete le prossime lampadine”.

Come vedete il futuro della musica world/folk italiana?

L’esperienza ci insegna che non saremo né noi, né altri media più griffati, a scrivere il futuro della musica world/folk italiana, sia essa positiva o negativa. In Italia funziona un meccanismo che purtroppo è impossibile disinnescare: ognuno cura esclusivamente il proprio orticello per i benefici che ne può trarre. L’ho sperimentato molte volte sulla mia pelle. Persone che stimavi, promuovevi, che ti mollano appena trovano qualcuno che li “spinge” maggiormente. La scarsa fidelizzazione è una regola globale che vale per tutti, a cui mi sono abituato, ma non condivido. Sono tra i pochi che avrebbe voluto credere nell’amicizia senza finalità recondite. 

Detto ciò, sono sicuro che, nel bene e nel male, il futuro sarà esattamente quello che i protagonisti desiderano, fatto salvo che per “protagonisti” intendo i lavoratori professionisti, non chi ci lavora per passione come me e Lineatrad.

Quali sono i vostri obiettivi per il 2021/22?

Avere coerenza con il passato, avere consapevolezza del presente, e dulcis in fundo, continuare a creare quelle diversità che ci distinguono da tutti gli altri organi di informazione. Aspettatevi delle sorprese!

Dove e come potenziali utenti possono trovare la rivista? È possibile registrarsi alla mailing list?

La rivista si trova su www.lineatrad.com, da sfogliare online oppure da scaricare in formato pdf per archiviarla e stamparla, tutto gratis naturalmente.

Esiste un format nella pagina “Contatti” per poter essere inseriti nella mailing list. Le comunicazioni comunque riguardano solo eventi straordinari.

Per quanto riguarda i video, invece, si possono vedere esclusivamente accedendo a www.lineatrad.eu nella pagina “Palinsesto“, gratis naturalmente. 

 


Ti serve una consulenza o servizi di coaching per il tuo progetto musicale?

Vedi le nostre offerte. 

 

 

Pubblicato da Eric E. van Monckhoven

Project Agent - Eco-social Consultant - Cultural Producer www.music4you.nu

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